Facile immaginarla difficile. Difficile pensarla così complicata da subito. Il Modena mancava dalla serie B da parecchi anni e forse non l’ha studiata molto bene la nuova categoria.

Abituato in serie C ad un duello a due che imponeva l’acquisizione di una mentalità vincente, con spregiudicatezza e un buon carico di buona sorte, Tesser e i suoi hanno centrato il bersaglio.

 Il modello però, vista la situazione di oggi, non è così facilmente esportabile. Il livello si è alzato e il progetto di continuare sulla stessa strada con un modello tattico simile a quello della passata stagione, non ha portato ai risultati sperati.

Quattro sconfitte in cinque gare impongono cambiamenti. Senza se e senza ma.

I nuovi arrivati, tranne Gargiulo e Cittadini, non hanno garantito una qualità di squadra più elevata. Il mercato, per ora appena sopra la sufficienza, sarà giudicabile più avanti. 

L’attualità invece impone a Tesser, che giustamente ha la fiducia della società e tutto sommato anche dell’ambiente gialloblù, la soluzione di un rebus impegnativo. Che riguarda l’aspetto tattico (sarà messo da parte il trequartista?) ma anche la scelta degli uomini. Il tecnico ha a disposizione una rosa fin troppo ampia, 27 giocatori, alcuni infortuni (vedi Gerli) sono stati penalizzanti, ma c’è da invertire la rotta senza cercare alibi.

Tocca a Tesser individuare la retta via. Non ci sono gare decisive all’orizzonte (salvo disastri per ora impensabii), ma è fuori dubbio che dalla prossima partita, a Marassi con il Genoa, servirà un Modena meno spregiudicato, più accorto. Meno bello ma concreto. Le due sconfitte di inizio stagione con Frosinone e Cosenza, peseranno per un po’ di tempo. Nessuno pretende ‘impennate’ improvvise, ma quella regolarità che gradualmente potrebbe portare il Modena fuori dal pericoloso pantano del fondo classifica.

(Paolo Reggianini)

Sezione: Editoriale / Data: Mer 14 settembre 2022 alle 14:40
Autore: Paolo Reggianini
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