Dialogando l’altra sera a ‘Gialli di Sera’ con un grande ex canarino come Mauro Rabitti, sono emerse alcune analogie tra il Modena dell’85-86, quando tornò in serie B per due stagioni, e quello di oggi

La prima riguarda la squadra. Nell’84-85 ci fu la rifondazione (come con Sghedoni) dopo alcuni anni bui, creando le premesse per un ritorno tra i cadetti a distanza di 8 anni. 

La formazione che nell’86 chiuse al primo posto, aveva 11 titolari praticamente fissi (Ballotta, Catellani, Torroni; Piacentini, Ballardini, Conca; Longhi, Re, Frutti, Domini, Rabitti) con tre riserve di rilievo e basta. Pochi cambi, ma squadra di grande qualità, una delle migliori della storia.

L’anno dopo al debutto in B, la formazione titolare restò la stessa. Un Domini in meno, Bergamo e Boscolo in più.

Stessa squadra 27 anni fa, stessa strategia attuata quest’anno con Tesser. Con identico risultato: la salvezza. 13° posto nell’87, 12° al momento, con gli stessi gol subiti, 50. 

Come dire: squadra che vince non si cambia, almeno per mantenere subito la categoria. 

Una filosofia nella gestione del gruppo ribadita dal ‘conservatore’ Tesser, con l’aggravante che dei 14 nuovi arrivati solo 3-4 sono stati in grado di incidere.

Scaduto in parte l’entusiasmo per la promozione acquisita, nel secondo anno di B con Mascalaito si rese necessario un profondo rinnovamento. Quel Modena retrocesse a fine anno (qualcun ricorderà la beffa di Udine  con il gol di Firicano) per tutta una serie di ragioni che non è il caso di ribadire.

Anche il Modena di oggi, dopo due annata estremamente positive, dovrà cambiare tanto. Probabilmente partendo da un avvicendamento in panchina, anche se Tesser resta il preferito dalla maggior parte dei tifosi. Assisteremo ad una mezza rivoluzione, tanti nomi nuovi, tanti quelli che andranno via. 

Sarà un impegno importante, decisivo per il domani, che metterà a dura prova tutta la società, gestendo la uscite, ma soprattutto individuando gli uomini con i quali costruire un nuovo progetto tecnico, speriamo, ambizioso.

La strada sembra tracciata ed è fuori dubbio che adesso inizia il difficile. Rimane da completare il campionato,  comunque da applausi, nel modo migliore. Poi si inizierà a lavorare,  facendo tesoro di una esperienza biennale molto formativa che ha insegnato tanto.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 10 maggio 2023 alle 13:44
Autore: Paolo Reggianini
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