Se sarà stata la partita della svolta, lo scopriremo strada facendo perchè da qui alla sosta di novembre,  il Modena si dovrà confrontare con alcune di quelle squadre destinate, ad oggi, a lottare per la salvezza.

Una settimana fa parlavamo di sei incontri di fila contro dirette rivali da non fallire, ma soprattutto per iniziare in modo concreto a recuperare il terreno perso soprattutto nelle prime due giornata. Un ciclo, al termine del quale, si capirà meglio la strada che attende i gialloblù.

Classifica alla mano, l’Ascoli, prima tappa delle sei, con i suoi 9 punti rappresentava l’ostacolo più impegnativo. 

Esame superato dopo una prestazione a tratti altalenante, ma che ha evidenziato la grande voglia di vincere della squadra. 

Preso atto del valore di un avversario decisamente alla portata, il Modena li ha voluti fortemente questi tre punti e ora la graduatoria è molto corta, ma regala almeno un pizzico di tranquillità in più. 

Le prossime cinque saranno con Como (6 punti), Pisa (6), Palermo (7), Cittadella (9) e Perugia (4). E sarà importane arrivarci a queste sfide con la giusta umiltà, abbandonando in fretta l’idea di aver risolto tutti i problemi.

Il Modena continua a subire almeno un gol (con la Reggina l’unica eccezione), ma nel momento in cui trovasse la continuità dei propri attaccanti, si potrà porre rimedio ad una fase difensiva che dovrà diventare ancora più affidabile.

Non solo per vincere, ma anche per ottenere qualche pareggio (per ora zero) che poi male non fa. 

Continuità degli attaccanti, questo è un altro concetto importante. Il Modena ha scelto di privarsi dei due goleador dello scorso anno, puntando in particolare su due elementi adeguati alla categoria, ma che hanno faticato nel cercare di mettersi in evidenza. 

Sul fatto che Falcinelli sia un buon calciatore non ci sono dubbi, la tecnica non gli manca, come ha dimostrato nel firmare il momentaneo pari di Ascoli. 

Pareri spesso contrastanti, in queste prime otto giornate, sul conto di Diaw. Impreciso, falloso e poco incisivo, questo si diceva. 

Ma quella degli attaccanti è una razza strana. Rischi sempre di affrettare i giudizi.

Diciamo tre gol in otto gare non sono pochi, soprattutto se sono decisivi. E chissà, forse la strada della doppia cifra potrebbe essere stata tracciata.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 11 ottobre 2022 alle 10:48
Autore: Paolo Reggianini
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