"Il potenziale dei gialloblù: mai domi con le promosse", titola il Resto del Carlino. 

Contro Parma, Como e Venezia i canarini non hanno sfigurato la stagione scorsa. Un dato che alimenta i rimpianti di una squadra poi finita fuori strada.

Pur essendo arrivato ad un punto di non ritorno dopo il ko con il Catanzaro, dimostrando di aver perso il controllo tecnico di una squadra che stava sprofondando verso zone terribilmente pericolose, Paolo Bianco ha saputo tenere testa a tutte e tre le neopromosse in A. Una mera curiosità, nulla di più, ma significativa se si riflette sulle potenzialità che il Modena della stagione da poco conclusa avrebbe potuto coltivare se non si fosse perso strada facendo. L’unica volta in cui i canarini hanno dovuto arrendersi ad un risultato forse eccessivamente largo ci riporta 30 settembre, giorno in cui il Venezia passò 1-3 al Braglia rimontando il gol di Bonfanti. Poi, tanto equilibrio e qualche bella soddisfazione. Al ritorno, ad esempio, con il Venezia si è vista una delle squadre più coraggiose del campionato, la sfida a scacchi tra Bianco e Vanoli fu degna dei migliori strateghi. La mossa dell’ex tecnico gialloblù che scelse la difesa a 3 con Cauz centrale, libero di affiancarsi a Gerli in fase di impostazione, mise in difficoltà il primo pressing dei lagunari incapaci di trovare le giuste misure in fase di non possesso.

Le due ingenuità, di Battistella sul rigore concesso e della difesa sul corner della rete di Pohjanpalo, condannarono al pari ma il Modena uscì a testa alta. Così come dalla sfida del Tardini del 25 novembre, al cospetto della formazione più attrezzata in un derby sempre molto sentito. Duca aveva aperto le marcature, le parate di Seculin (compreso un calcio di rigore) avevano fatto sognare il grande colpo fino al pari di Partipilo al 93’. Il Modena, la sua gioia, se l’è presa al ritorno, il 27 gennaio. E potremmo dire l’ultima gioia, considerata l’astinenza che sarebbe nata da quel giorno in avanti. Ad ogni modo, il tris sui ducali rimarrà risultato impresso, perché arrivato con un cambio radicale di schema di gioco, con il passaggio al 3-5-2 e l’inserimento di Battistella e Abiuso a svantaggio del trequartista, ovvero Tremolada.

Ma, come detto, fu praticamente l’inizio dei mali nonostante il risultato continua ad essere sorprendente. Poco dopo, la sconfitta incassata immeritatamente a Como, in quel beffardo finale firmato dalla rete di Gabrielloni in una gara che doveva essere destinata all’1-1, segnò l’inizio definitivo della discesa [...]. 

Sezione: News / Data: Gio 06 giugno 2024 alle 13:50 / Fonte: Tuttob.com
Autore: Antonio Vistocco
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